Per il “BRUSTICO” (piatto di tradizione etrusca il cui termine deriva dalla parola toscana “abbrusticare”) si comincia all’alba: i pesci (luccio di piccola pezzatura, boccalone o, sopratutto pesce persico reale) vengono abbrustoliti sopra una rete metallica sotto la quale viene preparata la brace, fatta esclusivamente con le canne del lago, senza essere nè squamati nè spellati. Una volta cotto, il pesce viene raschiato superficialmente, pulito delle interiora e, sfilettato a mano per poi essere condito con olio extra vergine d’oliva, sale, pepe, limone e servito a temperatura rigorosamente ambiente.
Il ” TEGAMACCIO” anche, come il brustico, richiede una preparazione che parte dall’alba, visto che necessita di una cottura molto lenta, nei famosi tegami di coccio da cui prende il nome. Si prepara utilizzando tre varietà di pesce, la tinca, il luccio e l’anguilla con aggiunta di pomodoro, olio extravergine d’oliva, sale pepe ed un pizzico di peperoncino, tutti esclusivamente del posto. Al momento di essere impiattato viene aggiunta una fetta di pane a bruschetta. La curiosità e la cosa più bella che richiede la sua preparazione è quella di dover essere mescolato, durante la cottura, solo con i manici dei tegami.